Arrivo e adattamento

Febbraio 2011 - L'università

La ragione principale per la quale si fa l'Erasmus è di trascorrere un semestre o un anno a studiare presso un'università straniera, che avrà pressappoco lo stesso programma della tua università di origine.

La mia università a Milano è una piccola scuola specializzata nella traduzione e l'interpretazione. Arrivare in un nuovo gruppo a metà anno è una cosa che mi ha sempre fatto angosciare da morire. Non conoscere la scuola, gli studenti, il programma, mi stavo già immaginando l'incubo della prima giornata : perdermi nei corridoi, mangare da sola alla mensa, sbagliare di lezione e altre cose stupide di questo tipo... Inoltre, non avevo mai studiato la traduzione e avevo paura di essere completamente persa in questo nuovo ambiente. 

 Per fortuna, la coordinatrice Erasmus aveva organizzato un incontro con tutti gli studenti Eramus per presentarci la scuola, le lezioni, i professori, ma anche perché ci presentassimo tra di noi. Quindi, se anche tu hai paura di arrivare in un ambiente sconosciuto, non preoccuparti così tanto. La tua università avrà sicuramente preparato una settimana – o almeno una giornata – di integrazione per spiegarti tutto quello che hai da sapere.

Il più difficile è di creare il tuo orario : infatti devi scegliere delle lezioni che corrispondono al tuo programma d'origine. Per questo, hai la possibilità di scegliere fra le lezioni di tutti i livelli (dal primo anno della Laurea al secondo anno del Master), e ti devo confessare che avere tanta scelta e un po' un casino! Poi devi assistere alle lezioni per vedere se il livello e il contenuto del programma ti convengono, e chiedere alla tua università di origine se queste lezioni vanno bene per validare il tuo diploma (che rimane la cosa più importante eh!). Quindi, non essere sorpreso se devi aspettare più di un mese prima di riuscire ad avere il tuo orario definitivo, è NORMALE.

All'inizio, erò un po persa perché i programmi erano già iniziati da 6 mesi, e poi le lezioni erano tutte in italiano, ciò richiede di essere sempre concentrato per risucire a seguire la lezione. 

Ma i professori e gli studenti sono stati molto carini e tutti mi hanno proposto il loro aiuto. Generalmente, i professori sono molto disponibili per gli Erasmus. Infatti, tutti lo sanno che sei Erasmus e che puoi incontrare delle difficoltà, e quindi tutti sono pronti ad aiutare se c'hai bisogno. Sei sicuro che non sarai lasciato da solo !


Poi, una delle cose più importante nell'Erasmus è di dimenticare la tua timidezza e di andare verso gli altri. Non c'è nessun segreto per integrarsi, devi fare lo sforzo di andare a parlare agli altri studenti ! Può sembrare difficile con la barriera della lingua - mi ricordo che all'inizio, non osavo parlare italiano a degli italiani perché avevo paura di sbagliarmi e che loro lo notassero, ma poi ho capito che tanto trovevano le mie errore carine e poi è così che si impara il meglio ! Inoltre, sono stata fortunata di essere in una classa aperta e simpatica, che mi faceva un sacco di domande su di me (eh si, quando sei straniere, sei quasi una “star”!) e mi sono subito sentito a mio agio. Ah si, volevo ancora consigliarti una cosa : non fare l'errore di rimanere tra studenti Erasmus, perché il migliore modo di vivere la tua esperienza all'estero e di mischiarti con la gente del paese !!


Adrienne.


Febbraio - La lingua e la cultura

La lingua e la cultura sono le due cose le più ovvie alle quale pensiamo partendo : come mi adatterò una volta arrivata. Per me era un po' spaventoso arrivare in un altro paese, con un'altra lingua, anche se avevo studiato l'italiano da 6 anni prima di arrivare !

E in effetto quando sono arrivata, alle 5.30 della mattina, dopo 15 ore di treno, con una valigia enorme,... mi sono sentita un po' persa. Mi ha "colpita" sentire parlare in italiano dappertutto intorno a me... Poi, gli italiani parlano così forte che per me gridano ! L'inizio è stato molto difficile, perché ero stressata dal mio arrivo, non avevo trovato un appartamento, e le lezione iniziavano 2 giorni dopo ! A l'inizio avevo l'impressione di diventare PAZZA ! Sentire italiano tutta la giornata e dover riflettere ogni volta che volevo dire qualcosa è davvero stanchante !!

Poi ho trovato un'appartamento in condivisione con 4 persone, in cui 2 italiani, uno spagnolo e una venezuelana, quindi non ho avuto la scelta : dovevo parlare italiano dalla mattina alla serata ! All'inizio mi dava fastidio riflettere per chiedere cose così semplice come "dove sono le forchette" ? ma poi mi sono reso conto che in 2 settimane, era diventato normale per me, e rapidamente dopo, che avevo fatto enormi progressi nella fluidità della lingua e il vocabolario quotidiano. È vero che questo mi ha insegnato solo vocabolario informale, ma per è il più importante : così si impara a parlare con la gente al quotidiano, con fluidità.

Per la gente che non ha studiato l'italiano prima di venire (o pochissimo), e ce ne sono tanti, sarà un po' più difficile, certo. Ma il consiglio rimane lo stesso. Ho conosciuto a persone che non avevano quasi mai studiato l'italiano  prima di venire (maggiormente spagnoli haha, tra cui il mio coinquilino), quindi avevano solo le basi, ed il loro livello era abbastanza basso. Ma di vivere, uscire, parlare con italiani al quotidiano li hanno molto aiutati a migliorare il loro italiano, e rapidamente, e adesso sono bravi. E quando non sapete come dire una cosa, non fatte come tanti stranieri che, come non lo sanno dire, lasciano perdere. Provate, chiedete...  non esitate a chiedere agli italiani, o alle persone che lo parlano meglio di voi, di correggere i vostri errori, perché è così che si impara!



Per quanto riguarda la cultura, non mi ha dato veramente fastidio perché, secondo me, gli italiani sono delle persone solari, accogliente, sempre pronte ad aiutarti se ne hai bisogno (ho davvero incontrato a delle persone che non ti conoscono ma che ti aiuteranno comunque se hai bisogno di qualsiasi cosa !) È vero tuttavia che in Italia c'è un'ambiente di... casino ! Ma questo a me mi è rapidamente piaciuto, e i sono abituata al fatto che le persone sono sempre in ritardo, che le cose non sono mai al posto o al tempo giusto, che niente si svolge come dovrebbe. Per me era un po' il stesso casino che c'è dentro di ma da sempre !


Maeli.


Febbraio - Giugno : Gestire il Budget 

Quando cominci a vivere da solo, c'è una cosa importantissima che devi imparare a fare ed è... gestire il tuo budget. Eh si. Quando si vive con i genitori, non si pensa mai al costo della vita. Ad esempio, per quanto mi riguarda, prima di venire a Milano, non avevo la minima idea di quanto costasse la pasta, il latte o la frutta. Il frigorifero era sempre riempito e non avevo bisogno di pensare a niente.

È per questa ragione che arrivare a Milano è stato un gran cambiamento per me. A dire il vero, non avevo nemmeno pensato a discutere del mio budget con i miei!... Sono stata fortunata perche i miei genitori pagavano l'alloggio quindi almeno non avevo a preoccuparmi di riuscire a riunire 500 euro ogni mese. 
Poi mi hanno fissato un budget di 200 euro. Non conoscendo il costo della vita milanese, ero un po persa all'inizio, e le prime volte che sono andata a fare le spese, mi sono costretta a comprare il cibo meno caro, perché avevo paura di non avere abbastanza soldi per mangiare tutto il mese ! Infatti, ho capito che 100 euro bastavano per comprare del cibo per un mese, anzi per comprare anche delle cose buone e farmi piacere. Mi sono fissato 20 euro di budget per ogni settimana, ed è ampiamente sufficiente ! Ma questo dipende della città dove sei, perché il costo della vita è molto diverso a secondo del paese in cui fai l'Erasmus. In ogni caso, avrai sicuramente bisogno di qualche settimana prima di poter organizzare il tuo budget !

Ho deciso di tenere i 100 euro che mi rimanevano per il mio tempo libero, cioè per andare a fare un po' di shopping, viaggiare attorno a Milano, e ovviamente per uscire ! Anche su questo punto sono fortunata perché per gli Erasmus, l'ingresso delle discoteche e dei bar è quasi sempre o gratis o poco costosa quindi riesci a divertirti senza spendere molto.

Oltre al cibo e ai passatempi, ci sono altre cose da pagare, come ad esempio l'abbonamento di metro, l'Internet e la linea telefonica ecc...
Per quanto riguarda l'abbonamento dei trasporti pubblici, anche qua il prezzo dipende della tua città. A Parigi, ti costerà un occhio, mentre a Milano, con il tariffo per studenti, mi costa soltanto 17 euro al mese !
Per l'abbonamento a Internet, dipende del tuo contratto. Se sei fortunato, c'è già una linea nel tuo appartamento e il prezzo è compreso nel alloggio. Se come me, devi farti un abbonamento per avere l'Internet, puoi contare più o meno 20 euro al mese.

Se come me, non sei abituato a gestire i soldi da sola, ti consiglio di scrivere su un quaderno tutto quello che hai speso. Può sembrare barboso, ma ti assicuro che ti sarà molto utile ! 
In ogni modo, dovresti ricevere delle borse di studi per aiutarti a sopravvivere durante il tuo Erasmus, quindi non essere preso dal panico ! Perche, anche se le borse non sono molto alte (ricevi circa 40 euro per settimana), se riesci ad averne due, potrai vivere veramente bene e approffitare del tuo Erasmus, senza dovere sempre riflettere al tuo budget !

Adrienne.


Le associazioni erasmus.

Quando sono arrivata alle Scuole Civiche di Milano sono stata accolta come una "VIP". C’è stato una riunione con tutti i erasmus (beh non eravamo molti ma il fatto di avere un accoglio specifico era positivo). Benché non sia stato facile scegliere i corsi, questo non è stato la colpa della mia università di accoglienza ma piuttosto a problemi interni della mia università (trovare il buon numero di crediti è stato un casino !). 
Comunque, so che come tutti i erasmus avendo fatto un semestre in un altro paese non mi sono sentita troppo persa quando sono arrivata perché c’era una bella struttura di accoglienza (per lo meno amministrativa) nella mia università. Comunque, questo non basta ad adattarsi a una nuova vita erasmus in una città sconosciuta.

L’erasmus è ormai un’elemento che fa parte della vita degli studenti europei. Mentre nell’87, anno della creazione dell’erasmus, erano soltanto 3244 studenti a fare uno scambio universitario, oggi sono più di 200 000 all’anno. Una tale struttura aveva bisogno di mezzi specifici per poter accogliere gli erasmus dovunque siano.


 È dunque stato creato l’ESN, « Erasmus Student Network ».


http://www.esn.org

Quest’associazione per studenti erasmus è già esistente in 35 paesi europei ed è, direi, una perla per gli studenti erasmus. In effetti questa associazione è gestita da studenti già partiti in erasmus e quindi da gente che sà esattamente quale sono le aspettative degli nuovi studenti erasmus.

Il suo scopo principale è di facilitare la vita sociale dei erasmus, di far scoprire la cultura locola agli stranieri e di rendere indimenticabile il soggiorno Erasmus.

Così a Milano, c’è l’ « international week » alla cui ogni studente erasmus è invitato a partecipare… ogni settimana ! Ogni sera, lo studente erasmus può recarsi in una discoteca menzionata sull’international week ed entrare gratis !

Ma l’ESN non propone soltanto di fare la festa nella città di accoglianza : organizza viaggi culturali a prezzi studenteschi ! 

Così siamo potuto andare al Carnevale di Venezia per soltanto 34€ !

Ve lo consiglio, anzi, vi obbligo a contattare l’ESN quando arriverete nella città del vostro erasmus ! L’ESN mi ha cambiato la vita e penso proprio iscrivermi l’anno prossimo all’ESN di Ginevra per poter a mia volta accogliere studenti erasmus in Svizzera.


Aline.

Adattamento - Il ritmo erasmus

Allora forse sembra un soggetto stupido per voi, ma per noi è stato un po' difficile gestire il nostro tempo tra lezioni e... festa !! Infatti, non è solo festa, ma anche eventi organizzati per i studenti internazionali. Come detto prima, l'ESN organizza tante cose : serate Erasmus con entrata gratis (o 10 euro con 2 drink), 3 o 4 notte alla settimana; i viaggi a Roma, Bologna, Napoli, al Carnevale di Venezia o ancora in Sardegna….. Quindi è stato difficile per noi scegliere tra il FUN e le lezioni. . Infatti la decisione dovrebbe essere facile : siamo qui per studiare, quindi dobbiamo andare.
Ma il problema è che siamo qui anche per  conoscere il paese, quindi altri posti, non solo Milano, quindi vogliamo fare i viaggi (anche se c'è anche il problema del bilancio…), e a volte i viaggi iniziano il giovedì, non solo il week end e quindi dobbiamo mancare le lezioni.
E il problema con le feste è che ce ne sono tantissime, tutte, se ascoltiamo l'ESN, più pazze, più fun delle altre, da non mancare, e poi quando ci sono tutti i tuoi amici che vanno, certo che la tentazione è molto presente. Ma sicuro che non puoi andare a ballare tutte le notte ed essere in forma per andare a lezione l'indomani !

Allora ho avuto tempo per riflettere su questo soggetto e trovare una soluzione. Ecco quello che vi propongo per vivere al meglio i due:
-Prima : scegliere le feste. Non sono tutte uniche, quindi io ne ho scelto 2 o 3 a settimane, non di più.
-Poi, quando esci la settimana, provi di scegliere i giorni cui non hai lezione troppo presto il giorno dopo.
-Prova a fare tutti i compiti prima di uscire, così anche se sei un po stanco a lezione puoi partecipare quando c'è bisogno
-Adotta il modo di vivere spagnolo : fai il pisolino il pomeriggio !
-scegli bene i viaggi che vuoi fare in modo di non mancare troppe lezione, e sopratutto non troppo importante !

Il mio consiglio è davvero di non mancare le lezioni se potete andare perché, anche se dipende delle università, la presenza è obbligatoria e se non vai a lezione, sarebbe possibile che la tua Università ti rifiuti la convalida del tuo semestre all'estero !

Maeli. 



L'allontanamento


L’Erasmus, è come guardare il suo film preferito, metterlo su pausa per andare a un bellissimo concerto e tornare a casa per godersi il resto del film. Mentre il film rappresenta tutto ciò che uno conosce (la famiglia, gli amici, la città dove abita, l’università…) e si può mettere sù pausa (e questo non significa che quando uno torna d’erasmus, la sua vita non è cambiata per sempre, al contrario), l’erasmus è come il concerto, unico, limitato nel tempo e diverso per ogni persona.



È per quello che ho pensato che fosse importante parlare dell’allontanamento fisico quanto morale.


Innanzitutto, partire in Erasmus significa cambiare città e cambiare alloggio. Per alcune persone, sarà addirittura partire della casa dei genitori per la prima volta. Anche per una persona come me, abituata a viaggiare e a cambiare alloggio, non importa quanto lontana la città di accoglienza sia, sembrerà sempre essere a mila chilometri di casa. In effetti, essere in Erasmus significa entrare in una comunità internazionale definita dalla sua transitorietà e ciò significa che anche se uno si sente proprio a casa nella città di accoglienza sa benissimo che è una casa temperare.



Questa particolarità dell’erasmus è sia un vantaggio che uno svantaggio. Il vantaggio è ovviamente quest’incredibile scoperta d’un nuovo mondo, di nuove culture che fanno dell’erasmus un’esperienza unica.

 

I svantaggi possono essere di due tipi opposti. Il primo sarebbe quello di andare al concerto senza mettere il suo film preferito su pausa e rendersi conto che il film è già finito e non hai più voglia di riguardarlo perché il concerto era troppo geniale.  Cioè il rischio di « buttare » la sua vita pre-erasmus nella spazzatura perché è troppo « lontana » della nuova vita erasmus, senza pensare al fatto che l’erasmus non è come una vita, dura soltanto un anno e tornare a casa essendosi troppo allontanata della propria vita pre-erasmus.



Il secondo rischio è proprio il contrario, cioè rimanere troppo attaccato al film, pensarci durante tutto il concerto, tornare a casa contentissimo di poter finalmente ricominciare a guardare il film preferito ma rendersi conto dopo un po  che il concerto era bellissimo ed è peccato di non averne approfittato.



Personalmente, se dovessi descrivere il moi erasmus direi che sono piuttosto nel seccondo caso perché nonostante quanto mi piace il mio erasmus, mio ragazzo mi manca moltissimo e avvolte mi sorprendo a sperare di tornare più presto a casa giusto per ritrovarlo. Comunque, questi due rischi rimangono semplicemente rischi come l’ho già spiegato e direi che la qualità dell’erasmus dipende molto dell’equilibrio che uno riesce a instaurare nelle sue vite (la vita « vera » e la vita erasmus). L’allontanamento diventa un aspetto negativo soltanto se uno non è pronto ad essere socievole e aperto. Però, se uno lo è, scoprirà un mondo proprio incredibile che attenuerà la possibile nostalgia causata dall’allontanamento.


Comunque, so che ci sono molte coppie che si separano prima dell’erasmus (o durante l’erasmus) perché credono di non poter sopportare l'allontanamento. A questo risponderei che la distanza all’amore sta come il vento al fuoco, spegne quelli deboli, alimenta quelli forti. Non serve a niente prevedere quello che succederà, consiglierei piuttosto di avere fiduccia nel suo amore perché se è un’amore vero, sarebbe peccato buttarlo via. Ma se essere lontano del ragazzo/ragazza vi impedisce di fare la festa, vi consiglierei sia di partire in erasmus col ragazzo/ragazza sia di fare una pausa di riflessione, perché erasmus e festa non sono dissociabili !


Aline.